Le soluzioni manageriali costruite con il contributo del temporary management mirano ad aiutare le imprese a evolvere sul fronte della digitalizzazione, dell’ottimizzazione dei processi e degli aspetti finanziari: in particolare, in Italia possono rappresentare una leva per lo sviluppo delle PMI.
Le PMI italiane rappresentano la spina dorsale dell’Italia soprattutto in termini di occupazione. Hanno dei problemi cronici irrisolti, oggi acuiti dalla situazione pandemica da Covid-19, e correlati da schemi obsoleti e antiquati che hanno regolato la vita industriale delle PMI. Nello specifico, le PMI si sono servite di sistemi gestionali di fattura artigianale ed inefficiente, producendo bassa marginalità e generando investimenti nulli in ricerca e sviluppo, nel digitale, nell’internazionalizzazione, e salari bassi per i propri dipendenti.
Se a questo aggiungiamo che molto spesso le aziende italiane sono inquinate dalla logica del “padre padrone” è facile evincere che logiche come l’approccio snello, l’orientamento al cliente, la corporate governance, il coinvolgimento dei dipendenti, la digitalizzazione non trovano spazio in determinate realtà.
Spesso capita che questa logica sia “ereditaria”, e che le generazioni successive rimpiazzino le precedenti senza una effettiva preparazione.
Il temporary management serve per implementare un corretto ricambio generazionale che non si basi sulla fiducia ma sulle competenze, serve per gestire in modo efficiente la finanza d’impresa, per programmare investimenti, per valutare operazioni societarie, per rendere più efficienti i processi aziendali, per digitalizzare la società, ma soprattutto per generare un margine sui prodotti che sia congruo ad uno sviluppo dell’impresa.
Ciò che caratterizza l’intervento del temporary manager sono le finalità e la focalizzazione della propria azione concentrata nel realizzare il progetto di cambiamento e nel preparare la struttura aziendale alla propria uscita.
Il focus è nella efficacia dello svolgimento dell’incarico che gli viene affidato, quanto prima la sua presenza non sarà più necessaria, significa aver raggiunto l’obiettivo oggetto del suo incarico. Un atteggiamento mentale decisamente speciale «lavorare per rendersi inutile il più presto possibile».
E’ un professionista poco incline a legarsi al contesto operativo o alle persone. Ascolta le opinioni e i pareri delle risorse umane già presenti in azienda, senza però essere influenzato dai modus operandi consolidati che, invece, il più delle volte è chiamato a modificare. Questa posizione super partes gli consente di conservare una indipendenza di giudizio che unita alle competenze professionali ed alla esperienza aziendale, gli consentono di sviluppare la leadership tale da coinvolgere la proprietà, il management e il personale nella trasformazione aziendale.
In situazioni di grande discontinuità è particolarmente importante per l’azienda dotarsi di risorse con le adeguate competenze e che abbiano già affrontato con successo passaggi analoghi. Il temporary manager è in grado di affrontare fasi aziendali non ricorrenti quali quelle di seguito descritte.
Discontinuità dirigenziale:
Transizioni critiche :
Nuovi Progetti :
Il vantaggio principale verte sulla flessibilità del contratto e sul poter inserire in azienda capacità manageriali a tempo, a seconda del budget disponibile, senza costi aggiuntivi né oneri tipici dei contratti a tempo indeterminato.
I costi del Temporary Manager sono chiari e prestabiliti : viene pagato a giornata effettiva svolta ed il suo contratto standard prevede normalmente un solo mese di preavviso per la rescissione dello stesso.
La flessibilità del Temporary Manager consente al cliente di definire su misura la durata del contratto a progetto e/o il numero delle giornate.
L’efficacia del Temporary Manager non è “viziata” dal modus operandi quotidiano, né dai paradigmi del mercato, e per la sua competenza ed esperienza di gestione aziendale è abituato ad agire e comunicare con le risorse interne in tempi brevi.
L’operatività del Temporary Manager è orientata al risultato nella specifica realtà aziendale.
Il Temporary Manager possiede esperienze e visione internazionali, conoscenza del mercato globale, ha accesso a risorse e collaborazioni eterogenee, sviluppa sinergie che diventano patrimonio in azienda.
Durante l’attività operativa, il Temporary Manager trasferisce know-how e competenze al management interno, garantendo la costruzione di un sistema di miglioramento continuo in grado di continuare l’evoluzione al termine del suo intervento.
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