L’emergenza sanitaria ha messo a dura prova il settore della logistica, scatenando una serie di cambiamenti tali da accelerare la trasformazione del comparto. In un contesto di flussi di volumi quanto mai imprevedibili e squilibri a livello internazionale, diventano indispensabili visibilità sulla supply chain, flessibilità e velocità di risposta, pur mantenendo i livelli di redditività. Grazie all’automazione e agli strumenti offerti dalla digitalizzazione, questo settore ha davanti a sé una grande opportunità da cogliere: una fase di crescita e successo straordinaria. Ecco alcuni spunti per orientarsi.
Sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, è stato evidente quanto la mancanza di visibilità sull’intera supply chain che ancora contraddistingueva la realtà italiana ponesse delle difficoltà importanti.. Molte attività hanno subito rallentamenti, altre si sono fermate, con impatti diretti o indiretti su tutti gli attori coinvolti: dai produttori ai distributori, fino ad arrivare ai clienti finali.
Oggi è difficile prevedere quali clienti o fornitori saranno in grado di rimanere operativi sul mercato e, di conseguenza, la prima sfida per i player della gestione logistica sta nell’acquisire maggiore visibilità sulle loro attività, e non soltanto nel breve periodo. Per farlo devono rafforzare la comunicazione, la trasparenza e il lavoro collaborativo con i diversi attori della supply chain.
Uno strumento efficace per ottenere questi risultati è il documento elettronico di trasporto (DDT). Oltre all’automazione e all’ottimizzazione dei processi, la digitalizzazione dei documenti di trasporto consente a caricatori e vettori di assicurare le consegne, garantirne la tracciabilità e integrare le informazioni dei diversi attori lungo tutta la supply chain, in modo tale da poter avere la completa visibilità, un requisito cruciale a tutela della redditività e della qualità del servizio.
La crisi pandemica ha posto in risalto uno dei principali ostacoli che deve superare la supply chain: la mancanza di flessibilità e di adattabilità.
Le aziende che non sono state capaci di adeguare celermente le loro attività alla realtà dei fatti, hanno subito conseguenze gravose di varia natura: rotture o aumenti di stock, scarsità di materie prime, quantità di manodopera non congrua al volume delle attività, impossibilità di rispettare gli ordini, allungamento dei tempi di consegna, ecc., con ripercussioni sulla propria solidità finanziaria.
Di fronte a tali inconvenienti, le aziende devono assolutamente migliorare l’agilità della loro supply chain. Una sfida che, a dispetto della portata, può essere affrontata per gradi.
L’emergenza sanitaria ha accelerato in maniera considerevole il commercio online, anche per i clienti B2B, che già da qualche anno avevano iniziato ad adottare un comportamento di acquisto digitale. Inoltre, diverse piattaforme online di distribuzione B2B, come Amazon Business e Alibaba, stanno crescendo in maniera esponenziale, causando uno squilibrio nel rapporto di forza con i distributori “tradizionali”.
Di fronte ai nuovi comportamenti di acquisto, gli attori della supply chain non hanno altra possibilità che digitalizzarsi velocemente. Per raggiungere questo obiettivo, occorre dare priorità a diversi ambiti:
L’emergenza sanitaria ha mostrato i limiti dell’ultra-globalizzazione. In effetti, i vincoli attuali hanno aumentato in maniera considerevole la complessità dei flussi internazionali, con rischi logistici più seri che mai: carenza di prodotti, impossibilità di rinegoziare i contratti, dipendenza dai fornitori, chiusura delle frontiere, ecc. È aumentato, poi, anche il costo del trasporto per i flussi canalizzati sull’e-commerce, poiché le spedizioni avvengono generalmente in termini di singolo articolo.
Per superare tali ostacoli, la rilocalizzazione della supply chain in Italia (reshoring), o quanto meno in Europa, si afferma come una necessità. Un obiettivo senza dubbio ambizioso, per raggiungere il quale è possibile attivare diverse leve:
Il futuro del mondo della logistica è all’insegna di una profonda trasformazione digitale. Anche la tecnologia blockchain e la sua applicazione all’IoT (Internet of Things) insieme alla diffusione del 5G, trasformerà il mondo della logistica con effetti difficili da prevedere nel complesso, ma che si riveleranno senz’altro decisivi sulla qualità dei servizi offerti al consumatore finale.
La crisi e l’incertezza legate alla pandemia hanno imposto nuove sfide a cui il settore della logistica ha dimostrato di poter far fronte, confermando di essere attivo, dinamico e appassionante come pochi altri.